La Women’s March Ora È Immortale Grazie ai Musei

Women's march DC

Lo scorso 21 gennaio le donne statunitensi si sono unite contro la presidenza Trump, marciando per tutto il paese e coinvolgendo più di 500 città e 3,3 milioni di persone.

mappa women's march
Fonte: Vox.com

Stando alle ricerche di Erica Chenoweth, professoressa dell’University of Denver, e Jeremy Pressman, professore dell’University of Connecticut, le Women’s Marches potrebbero passare alla storia come le dimostrazioni più imponenti della storia degli Stati Uniti.

Ogni singolo stato, infatti, si è unito contro la presidenza Trump e ha ospitato la “sua” marcia. Alcuni si sono limitati a manifestare nelle piazze delle metropoli più importanti (Los Angeles, Washington DC e New York), occupando le strade di tutta la città con più di 500 mila persone.

Cittadini, star di Hollywood e della musica si sono unite per difendere i diritti dell’uomo e della donna: all’indomani dell’insediamento di Trump, l’America si è rivoltata contro il suo stesso governo conservatore, sessista e razzista.

L’amplificatore più efficace della Women’s March è da cercare sicuramente nel popolo, nella straordinaria coesione raggiunta per celebrare sentimenti di rispetto, amore e pace.

melissa benoistPerciò, il 21 gennaio 2017 tutto questo entrerà di diritto nei libri di storia e verrà ricordato come il giorno in cui gli USA si sono uniti contro il populismo retrogrado, dimostrando al mondo il vero significato di libertà e sogno americano.

Un fenomeno epico che si è guadagnato il diritto di essere celebrato in ogni sua forma, a partire dagli elementi che lo hanno caratterizzato: i cartelloni di protesta. Così, alcuni musei illuminati si sono recati nei luoghi della politica cittadina, dove i dimostranti hanno lasciato i messaggi, per raccoglierli e renderli immortali.

cartellone Women's marchAnche questa volta Twitter è stato il fedele aiutante delle istituzioni culturali, confermandosi lo spazio più virale dove diffondere la notizia: il digitale ha fatto da cassa di risonanza per valorizzare l’arte delle moderne proteste.

Le foto degli smartphone o i video di YouTube saranno anche la migliore soluzione per archiviare i propri ricordi, ma la memoria storica passa ancora per i musei, le librerie e le prove tangibili dell’evento.

women's march protestIn questo Tiziano Terzani, giornalista e scrittore italiano, aveva ragione quando affermava:

La Storia è tutto ciò che rappresenta le radici di un popolo, i suoi errori e le sue conquiste. E il 21 gennaio è certamente un punto a favore dell’uomo contemporaneo, di cui si stanno perdendo le speranze.