Acclamata come lo ‘Shazam’ del mondo dell’arte, questo aprile ha finalmente approdato su Apple Store una nuova app che rivoluzionerà il mondo del mercato dell’arte: Magnus. Infatti, se Shazam permette di riconoscere il titolo di una canzone sconosciuta tramite l’ascolto, Magnus identifica le opere di cui non conosciamo l’autore.
Dal nome del suo creatore, il trentunenne tedesco Magnus Resch (in foto), la app Magnus si propone un obiettivo semplice ma estremamente ambizioso: garantire ai suoi utilizzatori pieno accesso alle informazioni ed ai prezzi di qualunque opera d’arte, elevandosi così a Sacro Graal del mercato dell’arte. Un’idea del genere non è una novità nel mondo delle App.
Altri, come Artsy e Artnet ci avevano provato, ma con risultati a dir poco deludenti. Qual’e allora la differenza tra queste app e Magnus? La particolarità della app è che essa, una volta puntato il dispositivo è scattata una foto al quadro di nostro interesse fornisce non solo il nome dell’artista, cenni sulla sua storia, il materiale e le dimensioni ma permette anche (e qui sta la sua originalità) di confrontare il prezzo di galleria con quello d’asta, aiutando a rendere più trasparente il processo di acquisto e rendendo superflua la mediazione del gallerista (spesso strumentalizzata).
Resch e il suo gruppo hanno iniziato a sviluppare Magnus nel 2013. Ci sono voluti ben tre anni infatti per mettere a punto l’enorme database che la app richiede. Al momento, Magnus è capace di riconoscere oltre 8 milioni di opere realizzate su diversi supporti (eccetto i video, che al momento non e’ in grado di riconoscere). Questi numeri però sono in continuo aumento.
In un’intervista a The Creator Project Magnus ha però affermato che “Amazon, Google e diverse altre aziende stanno lavorando al miglioramento della tecnologia di riconoscimento immagini. È solo questione di tempo perché gli utenti possano registrare video con la nostra app.”
Per la creazione e il mantenimento del database, Resch ha fatto ricorso ad una forma sempre piu popolare: il crowd-sourcing. “I nostri utenti ci forniscono le immagini; scattano le foto con la app e così le aggiungono al database,” ha spiegato Resch. “Il nostro compito sta nel mantenere il database ordinato e aggiornato sui prezzi che gli utenti aggiungono. Già oggi, deteniamo il database di arte contemporanea più grande del mondo—che tutti possono usare liberamente.”
Attualmente Magnus è ancora in fase sperimentale e funziona solamente a New York, ma presto arriverà a Londra, a Berlino e sarà esteso su Android e Windows. Da qui il passaggio sui social network sarà immediato e chiunque potrà scaricarlo gratuitamente e condividere attraverso i vari canali social le immagini delle opere riconosciute. Se volete saperne di più, ecco il video del lancio della app!