Panama Papers: Ecco Dove i Potenti del Pianeta Nascondono i Soldi

Undici milioni i documenti sottratti a una delle società più inespugnabili del globo, lo studio legale panamense Mossack Fonseca. Nato nel 1977 dalle allora nobili intenzioni degli avvocati Jurgen Mossack e Ramon Fonseca, è presto diventato il punto di riferimento per clienti tremendamente benestanti –tra cui politici, imprenditori ma anche calciatori e star del cinema– con la passione del riciclaggio di denaro o più banalmente dell’evasione fiscale.

Il meccanismo è semplice. Il milionario di turno, desideroso di spostare i propri capitali (di provenienza più o meno lecita) all’estero, viene indirizzato dal proprio commercialista a un qualche studio svizzero o monegasco esperto in materia. A loro volta, questi studi mettono in contatto il cliente con la meravigliosa Repubblica di Panama, a tutti gli effetti un paradiso: mare caraibico, segretezza bancaria massima, aliquota fiscale minima. Qui entra in gioco Mossack Fonseca, che assiste il cliente nella creazione di una o più società offshore, fornendogli una vasta scelta che oltre a Panama comprende Isole Vergini Britanniche, Bahamas, Anguilla, Seychelles e Samoa. Non vanno immaginati uomini al lavoro e macchinari fumanti: la società serve solo per stabilirvi la sede legale che può benissimo coincidere con un monolocale sfitto. L’astuto cliente ne acquisisce il 100%, solitamente tramite fiduciaria o interposta persona, e il gioco è fatto.

Fonseca