“La tecnologia non è tutto“, questo lo slogan che accompagna il nuovo spot Wind, una pubblicità che si allontana profondamente dalla simpatia di Fiorello, Panariello, Aldo Giovanni e Giacomo a cui siamo abituati. In questo toccante cortometraggio si affronta la storia di un ragazzo che, una volta cresciuto e diventato padre e marito, sente l’esigenza di tornare sui propri passi e parlare col padre che non vede da tempo. Il filmato vede diversi tentativi dell’ormai uomo di inviare messaggi all’anziano genitore, spedirgli email, chiamarlo, ma ogni parola non sembra giusta.
Infine, decide di andarlo a trovare, perché, appunto, la tecnologia non è tutto. Perché mai una compagnia telefonica dovrebbe fare uno spot controproducente? Perché mai uno spot che ci spiega come la tecnologia talvolta possa influire negativamente sui rapporti umani dovrebbe invogliarci a “passare a wind” ? Perché questo è il modo corretto per creare un legame profondo fra un marchio e i propri clienti. La nostra storia è anche la vostra. E Giuseppe Capotondi, regista del coinvolgente cortometraggio, è riuscito a toccare le corde giuste. Gustatevi, dunque, questo nuovo spot, discutete delle implicazioni della tecnologia nei rapporti umani e apprezzate la musica e le immagini di questi quattro minuti di piccolo cinema.