Il 20 Gennaio Donal J. Trump è diventato ufficialmente il 45° presidente degli Stati Uniti d’America. Già, l’uomo del “Grab her by her pussy” è ora ufficialmente al comando del più grande esercito al mondo. Ma non disperiamoci: guardando indietro, l’ultimo anno ha portato grandi novità, una ventata d’aria fresca quasi impensabile.
Osservando con attenzione, se c’è una cosa per cui l’ultima campagna elettorale verrà ricordata sarà decisamento il livello di trash che ne è scaturito. Nessuna corsa alla presidenza è stata tanto mortificata e ridicolizzata sui social media quanto il duello tra Donald Trump e Hilary Clinton. Eppure, se la Casa Bianca è diventata sinonimo di trash, anche la presidenza Obama ha regalato i suoi momenti di puro spettacolo mediatico.
A dare una spinta fuori dagli schemi alla dignità e compostezza dei due mandati di Obama fu infatti George W. Bush con una memorabile performance da cabaret.
Il 7 luglio 2016, nelle strade di Dallas, durante la manifestazione del movimento black lives matter, un cecchino aprì il fuoco sulla folla, uccidendo cinque agenti della polizia e ferendone altri sette. Sgomento, lutto e tristezza furono le parole chiave di quel tremendo giorno. Pronta fu la risposta di Washington, che il 16 luglio organizzò una cerimonia in ricordo delle vittime a cui presenziò, tra gli altri e oltre ai coniugi Obama, anche l’ex presidente George W. Bush.
La commemorazione subì però un inatteso fuori programma: l’ex presidente si lasciò andare, sulle note di “Battle Hymn of the Republic” in ricordo dei poliziotti uccisi, a una gioiosa danza che lo vide oscillare a destra e a sinistra mentre teneva la mano alla first lady Michelle Obama e alla moglie Laura. George Bush si era presentato sul palco in evidente stato di ubriachezza.
La performance imabarazzò non poco la Casa Bianca; eppure, come appare nel video, Michelle non potè non lasciarsi andare a un timido sorriso di fronte all’inarrestabile danza di George Bush.
L’episodio, come vuole la grande tradizione americana, diede il via a una serie di supposizioni, scherzi e prese in giro sul perchè Bush avesse alzato il gomito prima della cerimonia.
Il mondo di Twitter si scatentò contro il 43° presidente degli Stati Uniti, prendendosi ancora una volta gioco di quel Bush che tanto aveva fatto parlare di sé nei suoi due precedenti mandati.
Ancora più paradossale però fu lo straordinario discorso che Bush fece subito dopo: un discorso rivolto all’unità e contro ogni qualsisi forma di violenza e razzismo, che ricevette applausi e approvazione da tutto il pubblico.
Una reazione certo insolita, specialmente se il protagonista è un uomo che sobriamente decise di invadere due Paesi, in ordine Afghanistan e Iraq. Chissà, se Bush avesse diretto gli affari della Casa Bianca dal bancone di un pub dopo un paio di birre, oggi, forse, vivremmo in un mondo diverso.