Una scuola senza materie. Per i puristi della didattica sembra una follia, ma per i Finlandesi e il loro sistema educativo all’avanguardia sarà presto una realtà.
L’obiettivo è quello di eliminare quel puzzle di punti di vista parziali che sempre più spesso gli alunni di oggi fanno fatica a mettere insieme per conto loro e di sostituirlo con un approccio didattico “a tematiche” affrontate a 360° in parallelo.
Negli ultimi anni la Finaldia è stata sinonimo di alta qualità del sistema educativo e meta di pellegrinaggio per politici, professori ed esperti del settore. Una realtà che ha già eliminato quasi totalmente i compiti a casa (3 ore a settimana in media contro le 9 di uno studente italiano) e le aule, fornendo scuole con ampi spazi aperti dove gli studenti possono studiare anche comodamente sdraiati per terra.
Questo ruolo di guida-esploratore a livello globale e il grande successo degli esperimenti avviati negli ultimi anni (gli studenti finlandesi sono tra i primi al mondo nei test PISA) ha spinto il governo di Helsinki ad abbattere un altro caposaldo della pratica dell’insegnamento.
Non ci saranno più, dunque, materie come Storia, Geografia o Scienze, ma il tutto sarà sostituito da argomenti presi dalla realtà più urgente e contemporanea. Ci sarà, ad esempio, “Unione Europea”, con tutti gli aspetti storici, sociali ed economici, oppure “Come pagare le tasse”, con aspetti sia matematici che giuridici.
Ci saranno poi delle lezioni a scelta per piccoli gruppi di matematica, lingua (soprattutto per gli studenti stranieri), scrittura e comunicazione, divise in base all’anno scolastico e al grado di complessità.
“Quello che serve al giorno d’oggi è una educazione che prepari al mondo del lavoro e alla vita. I giovani usano computer e sistemi di informazione molto avanzati da cui possono trarre le informazioni culturali. Sono i cambiamenti della società che ci impongono un cambio di orizzonte educativo” ha dichiarato Pasi Silander, Development manager di Helsinki.
Certo, un passaggio così drastico non sarà facile, ma già il 70% degli insegnanti di Helsinki è già stato addestrato per questo nuovo apporoccio che partirà dal prossimo anno scolastico. Quanti anni ci vorrebbero in Italia?