Tutti conosciamo Apple, la società fondata nel 1976 a Cupertino da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayns, oggi leader del mercato del tech con prodotti come iPhone, iPad e iWatch. Pochi sanno, però, che l’azienda californiana sta cercando di espandersi in altri mercati: secondo alcune indiscrezioni trapelate dal sito della CNBC, pare, infatti, che la compagnia guidata da Tim Cook stia pensando di approdare in ambito medico.
Stando all’articolo pubblicato online dall’emittente televisiva, sembra che Apple abbia assunto un piccolo team di ingegneri biomedici per lavorare a un progetto top secret in un anonimo ufficio situato a Palo Alto, in California, cittadina non proprio vicina a Cupertino, sede ufficiale dell’azienda.
Cosa staranno mai progettando questi studiosi? Dei sensori in grado di monitorare in maniera costante e non invasiva i livelli di glucosio nel sangue, strumenti che potrebbero quindi essere d’aiuto alle tante persone al mondo che soffrono di diabete.
Il progetto, pensato inizialmente da Steve Jobs, sembra sia stato effettivamente avviato 5 anni fa. I sensori pensati dai ricercatori dovrebbero essere integrati a dispositivi già da tempo prodotti da Apple, come gli smart watches, che non andrebbero più solo a misurare il battito cardiaco ma anche ulteriori parametri vitali come, appunto, i livelli di ossigeno e di glucosio nel sangue.
Il team di ingegneri sarebbe oggi guidato da Johny Srouji, vice presidente del settore hardware technologies della società. Secondo una delle fonti, era stato in precedenza Michael D. Hillman a coordinare il programma, prima di lasciare l’azienda di Cook per approdare a Facebook. Non a caso, sulla pagina LinkedIn di Hillman, non si specifica il ruolo ricoperto dall’ingegnere al Campus, si legge solamente: confidential role. Che sia una mossa per tentare di tenere nascosto il progetto top secret?
Da Cupertino non arrivano conferme. Ma nemmeno smentite. Se Apple stesse realmente lavorando a sensori in grado di rilevare i livelli di zucchero nel sangue senza utilizzare aghi e se queste ricerche portassero a risultati sorprendenti, i devices venduti dalla compagnia non sarebbero più dei semplici accessori ma diventerebbero dei dispositivi indispensabili per milioni di persone.