L’Italia ha fatto ancora una volta molto bene nel programma EIT Health Catapult, che negli ultimi anni è diventato un trend costante, aiutando il Paese a diventare “la prossima start up nation”.
Il processo di selezione ha riguardato centinaia di candidature e ha individuato le 42 migliori start-up nell’Unione Europea, che coprono le tre aree di Biotech, MedTech e Digital Health. Le startup selezionate avranno la possibilità di accedere ad un mentoring intensivo di due giorni e potranno ottenere supporto per ottimizzare il loro modello di business. I team saranno affiancati da mentori e in occasione delle semifinali che si terranno online tra l’1 e il 3 dicembre, si presenteranno davanti ad una giuria di investitori che selezioneranno i finalisti della competizione: le 21 start-up con le migliori idee di business saranno ammesse alla finale e i vincitori di ciascuna delle tre categorie riceveranno premi in denaro oltre ad ottenere l’accesso all’EIT Health Investor Network. Infine, il team che riuscirà ad aggiudicarsi l’Audience Award Winner sarà esposto alla Torre Nasdaq.
Chiara Maiorino, che rappresenta EIT Health in Italia, ha affermato: “L’Italia ha un grande potenziale in termini di start-up e il risultato ottenuto all’EIT Health Catapult lo dimostra. L’impegno di EIT Health nel promuovere bandi di finanziamento e programmi di mentoring è costante ed è un’incredibile risorsa per lo sviluppo dell’ecosistema italiano nonché per l’innovazione del settore sanitario del Paese”.
Dal 2016, EIT Health Catapult ha supportato 231 aziende, di cui il 98% è ancora in attività. Più di 400 investitori e 3.000 professionisti del settore sanitario sono stati coinvolti nel programma. Il concorso è anche una grande opportunità per gli stakeholder del settore per conoscere un gruppo selezionato di start-up europee pronte a investire e desiderose di collaborare con partner esperti.
Le start-up italiane in semi-finale
BioTech:
Addax Biosciences: Addax Biosciences propone di sostituire la formalina con il GAF (glyoxal acid free), un prodotto brevettato non tossico e non cancerogeno. La formalina, difatti, è stata vietata dal regolamento UE dal 2017, tuttavia, finora, nessuna alternativa valida è emersa. La sua missione di Addax è la rimozione della formalina dagli ospedali e dai centri di ricerca di tutto il mondo, puntando a rifornire il mercato nazionale, per poi scalare a livello internazionale, e a raccogliere 1,5M€.
MedTech:
Recornea: è nella fase pre-clinica di sviluppo di impianti per il trattamento delle malattie degli occhi. Il suo primo prodotto è un impianto di cornea a base di nitinolo per rimodellare le cornee deformate nelle persone che soffrono di cheratocono. La start-up si rivolge ad un mercato ampio, del valore stimato di 400 milioni di dollari solo in UE e Stati Uniti.
Digital Health:
Heaxel: offre a medici e terapisti la possibilità di fornire una riabilitazione intensiva ai pazienti neurologici, consentendo il continuum delle cure dopo essere stati dimessi dall’ospedale. Heaxel ha ideato Icone, il primo robot autorizzato anche per l’uso extra-ospedaliero, che permette la creazione di una rete di robot connessi al cloud sul territorio, garantendo l’assistenza continua al paziente. Fondata nel 2018 da uno spin-off universitario, Heaxel ha raccolto finora 4M€ da VCs e punta ad ottenere 8M€ per lo scale-up.