Starbucks è finalmente arrivato in Italia. Giovedì 6 Settembre 2018 ha aperto il suo primo locale nel centro di Milano, in piazza Cordusio, dove è possibile gustare gli iconici caffè famosi in tutto il mondo. È un evento importante per il nostro paese, poiché rappresenta il debutto dell’azienda in Italia, cosa che si attendeva da moltissimo tempo.
Gli invitati all’inaugurazione hanno assistito alla proiezione, su maxischermi, di un film in tre capitoli che racconta il rapporto tra Milano e Howard Schultz, il fondatore della catena americana. Da quanto racconta lui stesso, fu proprio in un bar di Milano che ebbe l’ispirazione per creare la catena Starbucks. Negli anni della “Milano da bere”, un giovane Schultz, allora direttore marketing di Starbucks – che all’epoca contava solo una decina di negozi- avrebbe avuto l’idea di trasformare le caffetterie americane in qualcosa di più intimo e accogliente, un posto caldo dove chiacchierare del più e del meno. Un bar all’italiana, insomma, ma con innovazioni di servizio e offerta prodotti tale da creare un nuovo concept di caffetteria che ha avuto successo in tutto il mondo. Non a caso, si legge in grande su una parete dell’open space che occupa tutto il piano terra dell’edificio la scritta “Alla città che ispira i sogni”. Successivamente Piazza Cordusio si è trasformata in un teatro a cielo aperto con l’esibizione dei ballerini del Teatro alla Scala. Infine l’ingresso, concesso a “soli” 1200 ospiti, nella caffetteria più grande d’Europa. Terza nel mondo dopo la casa madre di Seattle e quella di Shangai inaugurata lo scorso anno, la boutique Reverse milanese è grande 2300 metri quadrati, ed è il primo store in Italia, cui seguiranno altri, più tradizionali, a breve in altre zone della città.
Ogni cosa, dentro, richiama un’idea di lusso e ed eleganza. Sotto il soffitto a vetro, tutto è in legno scuro e marmo italiano. Al centro, la macchina tostatrice Scolari, dove i chicchi di caffè vengono raffreddati e rimestati continuamente, sotto lo sguardo dei clienti. Una vera e propria fabbrica del caffè che si vede, si sente e si tocca.
La pasticceria è curata da Princi che sforna brioche e focacce calde: niente brownies al doppio cioccolato o ciambelle glassate.
C’è anche l’angolo cocktail bar pensato per l’aperitivo, come nella migliore tradizione meneghina. La scenografia è classica e prevede lo specchio dietro al bancone con tutti i liquori ordinatamente esposti sulla parete. Il menù, però, è rivisitato all’aroma di caffè: l’Espresso Martini è un esempio.
«L’Italia non ha certo bisogno di un altro bar e non sono io a dire “veniamo ad insegnare”», ha detto Schultz al magazine Vogue. «Il mio obiettivo è piuttosto proporre un’esperienza complementare a ciò che già esiste: un Teatro del Caffè, si potrebbe dire, per raccontare la nostra interpretazione di un rito. Come nelle altre Roastery, ci saranno allora ben visibili i macchinari per la tostatura, una vasta selezione dei nostri caffè Reverse, ampie aree relax, la panetteria curata da Rocco Princi. Sulla balconata ci sarà anche una vasta zona molto panoramica per gli aperitivi. Ma sarà anche un luogo da visitare semplicemente».
Oltre ai caffè, ai cappuccini e alle bevande gustose diventate ormai iconiche in tutto il mondo, all’interno del negozio potranno essere acquistati anche degli occhiali da sole. La catena di caffetterie ha infatti collaborato con il brand Super by Retrosuperfuture, dando vita a degli accessori davvero esclusici venduti non solo in Europa ma anche nel resto del mondo.
Starbucks ha smesso, quindi, di essere solo una caffetteria. È, infatti, molto di più: un’esperienza immersiva nel mondo de caffè, dell’artigianalità e nella moda.
Francesca Berardino