Se, in questo senso, riteniamo che il mondo dello spettacolo possa ancora offrirci qualche indicazione, tali meccanismi sono oggigiorno più comuni che mai - basti pensare a quante bottiglie di champagne, orologi tempestati di diamanti e macchine sportive compaiono nei video musicali di rapper e artisti pop. Ma come si spiega il fascino duraturo che i beni di lusso riescono ad esercitare sugli agenti economici? La letteratura di riferimento, a partire dalle stesse considerazioni di Veblen, è costellata da una miriade di diverse interpretazioni del fenomeno.
Innanzitutto, ispirano un sentimento di riverenza. Un recente studio condotto nel 2011 ha dimostrato che gli individui tendono ad essere più accondiscendenti con chiunque indossi un marchio conosciuto e "rispettabile", donando di più in beneficenza ed offrendo importi maggiori di denaro in prestito [1]. Un altro gruppo di ricercatori ha, invece, dimostrato quest'anno che coloro che credono che la società debba essere organizzata per status, sono più attratti dalle marche prestigiose. In particolare, gli studenti cinesi soggetti ad analisi sono risultati più propensi ad acquistare beni "firmati" di quelli americani - un risultato che gli autori dello studio imputano al tradizionale rispetto per la gerarchia sociale caratteristico della cultura cinese [2].