C’era una volta Striscia la Notizia. Il programma satirico di Antonio Ricci che per anni è stata “la tv dell’irriverenza, dell’intraprendenza” e chi più ne ha più ne metta. Dopo 20 anni e un format vecchio e rovinato dall’usura, dall’assenza di vera satira e di conduttori dal linguaggio nuovo e adattabile ai tempi, Striscia è diventata la tv della gelosia, degli ascolti fatti a discapito degli altri, delle vittime inconsapevoli.
E quest’anno, per la prima volta, la vittima (o il carnefice) si è scelto di farla ricadere su Sky, regina della tv futuristica e della qualità riconosciuta nel nostro paese da risultati e critiche. C’è una guerra fratricida tra Sky e Mediaset, dettata da interessi ben più grandi di una trasmissione tv, che si combatte in questo caso scorrettamente e utilizzando metodi, per Mediaset, ben lontani dai vecchi fasti o scoop, che dir si voglia, del passato.
L’ultimo caso riguarda Masterchef, il vero gioiello del palinsesto primaverile della rete satellitare. Trasmissione osannata dai telespettatori, dai critici, da esperti di mass media per la qualità della produzione e la perfezione del format. Se non che, Antonio Ricci e company, hanno deciso di rovinarne la magia, con un metodo obsoleto che nell’era di Internet ha scatenato un putiferio e una guerra di twitter che va avanti da ormai due giorni: svelarne il finale. È bastato un finto scoop, ovvero rivelare il mancato rispetto del regolamento da parte di uno dei finalisti, tale Nicolò, rivelatosi appunto una bufala. Giustificando quindi, la messa in onda della presunta classifica finale, a due giorni dalla trasmissione, che ovviamente, andrà in onda registrata. Sarebbe cosa ben accetta poterci spiegare il nesso, perché l’alibi di Mediaset, ovvero una fonte giornalistica segretissima che ha rivelato sia la truffa che la classifica, pare insoddisfacente ai fini dello scoop giornalistico.
Sono bastati pochi minuti però, dalla messa in onda del servizio di Striscia, per scatenare una vera rivolta degli anti-spoileristi, che sono un po’ i nuovi telespettatori della tv. Quelli che seguono e commentano la tv sul web, le serie tv in contemporanea con gli Stati Uniti, leggono i finali dei film sui siti specializzati. Ed è qui che Mediaset pensava forse di farla franca, utilizzando la tv per il classico meccanismo del tirivelolabufalaetuboicottiilprogramma. Mai fu più propizia l’occasione per sfoggiare un boomerang, fatto di critiche bipartisan, da parte di spettatori e addetti ai lavori. Perché cara Striscia, il telespettatore si può toccare sulla truffa, sul fuorionda, sulla politica, sui pacchi di Affari Tuoi. Ma non toccare il telespettatore sullo spolier. Perché non ne ha bisogno, perché nessuno lo ha richiesto, perché come dice il vice presidente di Sky Italia Andrea Scrosati “Mi ricorda un tizio che andava davanti ai cinema dove facevano ‘I soliti sospetti’ e urlava ‘Kaiser Sose è lo zoppo”.
Ecco, più o meno, cara Striscia, hai fatto questa figura. Pretestuosa, senza idee, senza passione, giornalisticamente poco etica e piuttosto infelice. E lo hai fatto proprio tu, che vai in onda registrata da un ventennio.