Il Presidente Trump ha attaccato i giudici della Corte d’appello di San Francisco in merito alla questione immigrazione, intanto in Italia arriva primo via libera al decreto salva banche con 157 voti favorevoli.
Nel mondo
È partita ufficialmente la Brexit alla Camera dei Comuni, dove è stata archiviata la legge che permette il ritiro dall’Unione Europea. Il divorzio ufficiale dall’Europa arriverà a marzo, quando la premier Theresa May invocherà l’articolo 50 del Trattato di Lisbona (Ansa).
Trump attacca i giudici della Corte D’appello che dovranno esprimere il verdetto relativo al bando sull’immigrazione, definendoli “politicizzati”. Scoppia la bufera sul suo account Twitter (Ansa).
Domani il primo ministro giapponese Shinzo Abe incontrerà il presidente USA Donald Trump e proporrà nuovi colloqui a livello di governo Usa-Giappone su commercio, sicurezza e questioni macroeconomiche, incluse quelle valutarie. A Tokyo lo yen si è apprezzato in vista del vertice. (Reuters).
In Italia
Il decreto “salva-risparmio” ha ricevuto il primo via libera con 157 sì al voto di fiducia chiesto dal Governo Gentiloni (Ansa).
Guai in vista per ENI che è stata accusata di concorso in corruzione internazionale per lo sfruttamento di un giacimento in Nigeria. È stato chiesto un processo all’amministratore delegato (Repubblica).
Accadde oggi
Nel 1942 negli Stati Uniti entra in vigore l’ora legale
Economia e mercati
In Giappone buoni i dati pubblicati sugli ordini dei macchinari per il mese di dicembre. Rispetto al mese precedente si è registrato un incremento del 6,7% (Reuters).
Pubblicati i dati sull’export della Germania che sono stati ottimi nel 2016, infatti hanno segnato un surplus commerciale da record. L’unica pecca è stato un lieve calo del mese di dicembre con un -3,3% (Reuters).
Con il 2016 siamo entrati nell’era a “tassi zero” per il mercato obbligazionario: la caccia al rendimento tuttavia ha spinto (rischiosamente) all’aumento della duration (rischio di tasso d’interesse), pur di strappare qualche punto di rendimento in più.
Negli Stati Uniti il credito al consumo (escludendo i mutui) si sta avvicinando al 20% del Pil, è record.
I CDS dell’Arabia Saudita, che misurano il rischio di credito del Paese, sono scesi dato che i prezzi del petrolio si sono stabilizzati e la nazione sembra riesca a ottenere prestiti nel mercato delle obbligazioni.
Occhio al dato
Oggi alle 14.30 verrà pubblicato il dato sulle richieste di sussidio negli Stati Uniti.