Sono passati cinque anni dalla celebre frase del numero uno dell’Eurotower in merito al salvataggio dell’Europa: come hanno reagito da allora gli spread? Intanto in Italia, Unicredit ha dichiarato di aver subito un attacco hacker su circa 400.000 clienti italiani.
Nel mondo
La partita sull’Health Care Bill è finita con 51 voti a favore e 50 contrari, per un voto il Senato americano ha deciso di discutere la riforma tanto voluta da Donald Trump, nata per prendere il posto dell’Obamacare (New York Times).
Oggi sono esattamente cinque anni da quando Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea pronunciò la frase “whatever it takes”, nata per salvare l’Europa a tutti i costi.
Secondo l’Ansa, la popolarità del Presidente francese Macron avrebbe perso in un mese circa 10 punti percentuali, passando da un consenso del 64% al 54%.
In Italia
Secondo l’ISTAT, sono migliorati i dati sul fatturato dell’industria italiana, si parla infatti di un incremento del +7,6% rispetto all’anno scorso. A trainare la crescita sembra esserci il settore delle auto (La Stampa).
Secondo un’ultim’ora, Unicredit ha comunicato di aver ricevuto un attacco hacker ai dati di 400.000 mila italiani (Ansa).
Accadde oggi
Nel 1945 viene firmata la Dichiarazione di Potsdam con cui si esponevano le condizioni della resa del Giappone.
Economia e mercati
Il noto marchio di moda Michael Kors ha comprato il brand Jimmy Choo per un miliardo di euro, un premio del 36,5% in più rispetto alle quotazione degli analisti in borsa (Repubblica).
La celebre frase “whatever it takes” di Mario Draghi ha aiutato a ridurre gli spread tra i Paesi e stimolare la crescita dell’Europa.
Come si sono mossi gli spread contro il Bund tedesco da inizio anno ad oggi? Nonostante i timori riguardanti la fine del Quantitative Easing della BCE, gli spread di tutti i Paesi periferici dell’Eurozona sono drasticamente calati. Spicca su tutto quello della Grecia, da ieri di nuovo presente sui mercati finanziari.
In che mani è il debito di uno Stato? Nella tabella sottostante sono rappresenti i principali Paesi sviluppati e i suoi “creditori”.
Occhio al dato
In Italia è il turno degli indici di fiducia dei consumatori e delle imprese di luglio. Dal Regno Unito attenzione al dato del PIL del secondo trimestre. Negli Stati Uniti si riunisce il board della FED, mentre sarà comunicato il valore delle nuove abitazioni di giugno.