Dopo una lunga ed estenuante trattativa è stato raggiunto un accordo tra Alitalia ed Etihad. La compagnia di Abu Dhabi acquisterà una partecipazione azionaria 49% in Alitalia. La compagnia italiana ed Etihad “procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate” si legge in una nota congiunta. Il perfezionamento dell’operazione sarà soggetto all’approvazione delle competenti autorità Antitrust. “Su Alitalia-Etihad ieri sera c’è stato un importante incontro con le banche e con i principali azionisti, in un clima positivo e nel quale si sono fatti passi avanti decisivi” spiega in una nota il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. “sempre più chiaro che questo matrimonio s’ha da fare, perché è ormai evidente a tutti che si tratta di un forte investimento industriale con concrete prospettive di sviluppo per la nostra compagnia” aggiunge il ministro. “Presto con il ministro del lavoro Poletti incontreremo i sindacati per fare il punto sulla vicenda esuberi. Sono sempre stato e continuo a essere fiducioso nel buon esito dell’operazione”.
Accordo trovato, invece, sull’altro tema caldo, la ristrutturazione del debito con le banche. Lo schema su cui si è lavorato in questi giorni prevede la rinegoziazione di 565 milioni di debito, con la cancellazione di un terzo e la conversione in azioni (con un convertendo a 2-3 anni) dei restanti due terzi. Le banche creditrici di Alitalia, Intesa, Unicredit, Mps e Popolare di Sondrio, hanno evidentemente raggiunto una posizione condivisa.
Intanto dal portavoce del commissario ai Trasporti Ue arriva un avviso: “Le regole sono chiare: Alitalia deve rimanere nelle mani europee così come il controllo, le autorità non devono notificare a Bruxelles, ma devono assicurare il rispetto delle norme”.
LA CRONISTORIA – L’intesa tra le due compagnie arriva dopo mesi di trattative ed indiscrezioni. Era stato Bloomberg a svelare per primo l’interesse della compagnia di Abu Dhabi nei confronti di Alitalia. Interesse che aveva indispettito e non poco un altro colosso del cielo, Lufhtansa. L’ad della compagnia tedesca Christoph Franz in un’intervista al Corriere aveva affermato: “Se il governo italiano vuole salvare Alitalia deve impedire che sia venduta a Etihad”. Se entrasse nella rete di Etihad, “l’Alitalia diventerebbe una navetta verso gli Emirati Arabi. Alitalia deve diventare una low cost di qualità come AerLingus”. Ma nonostante le intemerate di Lufthansa la trattativa tra le due compagnie era proseguita. L’aumento di capitale di 300 milioni approvato dal consiglio dei soci e la decisione di France-Klm di deprezzare interamente la sua partecipazione in Alitalia erano il prologo alla riuscita di un accordo che non sarà indolore. I 2.200 esuberi previsti (conditio sine qua non per l’ingresso di Etihad in Italia) rischiano di essere il primo problema a cui dovranno far fronte gli arabi.