Molto probabilmente non avrete mai sento parlare della Crimson Hexagon, ma state pur certi che loro sanno esattamente chi tu sia. Lanciata nel 2008, questa azienda newyorkese ha raccolto, memorizzato e analizzato più di un trilione di post pubblici su Facebook, Twitter, Tumbler e Instagram allo scopo di creare il più grande database al mondo.
Crimson Hexagon si occupa soprattutto dell’analisi di dati di testo non strutturati. Ha così sviluppato un nuovo software che elabora un archivio di informazioni basandosi sulle conversazioni rilevate sui social e inoltre consente ai propri clienti di porre domande a riguardo.
Come spiega il CEO di Crimson Hexagon, Stephanie Newby, in un’intervista a Business Insider:
Nel 2008, agli inizi di questa attività, Crimson Hexagon registrava clienti soprattutto nel campo dei media e dell’intrattenimento. Tra questi, risultavano principalmente un gran numero di studi cinematografici che preferivano questa piattaforma dati rispetto alle altre per via dell’esattezza delle previsioni al boxoffice a partire da tre mesi prima. Tra i loro principali clienti figurano infatti cinque degli studi cinematografici hollywoodiani più famosi al mondo.
Grazie alla precisione delle informazioni che fornisce, Crimson Hexagon adesso si è potuta ramificare in diverse aree di mercato. Società come O2 la banca Barclays, un club di calcio della Premier League, Procter and Gamble, Adidas e Starbucks hanno sottoscritto un abbonamento pari a 25 mila sterline l’anno per poter usufruire dei loro servizi.
Tra i casi più famosi che Crimson Hexagon ha saputo gestire compare lo scandalo dei telefoni cellulari Samsung Note. L’azienda ha infatti scoperto che nonostante l’esplosione mediatica, le persone sui social media non davano lo stesso peso alla notizia. Come spiega il CEO Stephanie Newby: