L’ultima città irachena a cadere nelle mani di Isis è stata Sinjar al confine con la Siria. Stessa sorte era toccata, nei giorni scorsi, a Zumar e alla diga di Mosul con il ritiro dei Peshmerga curdi. Ad oggi le città che rientrano nel proclamato Stato islamico sono Raqqa, Tal Afar, Sinjar, Mosul, Abu Kamal, Qaim, Baiji, Tikrit, Anah, Zumar e Walid. I confini del Califfato, creato da Abu Bakr al-Baghdadi, lambiscono ormai la Turchia, attraverso i governatorati di Raqqa e Deir Ezzor, a est di Homs. E giungono fino alla provincia irachena occidentale di al-Anbar al confine con il Kurdistan iracheno e a sud con la Giordania. Senza dimenticare Mosul, a nord dell’Iraq.
L’avanzata dei miliziani islamici però non accenna a fermarsi. Il prossimo obiettivo è la città di Traybil, al confine con la Giordania, e diverse cittadine nel Kurdistan iracheno. L’intenzione è quella di restaurare il primo Califfato islamico degli Omayyadi (661-750 d.C.) che riuniva questa regione prima della dominazione ottomana e mongola. Le capitali dell’allora Grande Siria, furono prima Damasco e poi Baghdad. Ma anche Raqqa ha un alto valore simbolico per i miliziani di Isis. Essa fu infatti la capitale terzo Califfato degli Abbasidi (796-809 d.C.). Mosul, ultima città conquistata in ordine di tempo, è invece luogo di sepoltura di diversi profeti del Vecchio Testamento.