La tregua di 72 ore tra le fazioni palestinesi della Striscia di Gaza e Israele regge. Al Cairo le delegazioni stanno negoziando un’intesa che porti finalmente un po’ di pace in quei tormentati territori. Le distanze tra le controparti sono però abissali. I mediatori egiziani hanno tentato di far estendere la tregua fino a lunedì prossimo, ma Hamas ha posto il suo niet. Prima vuole garanzie certe. Ovvero: riapertura dei valichi con l’Egitto e fine del blocco economico che da anni soffoca la Striscia. Dall’altra parte il governo israeliano chiede la smilitarizzazione di Gaza. Il premier Benjamin Netanyahu è stato chiaro: “La comunità internazionale deve legare la ricostruzione al disarmo di Hamas che sfrutta i morti tra la popolazione come strumento di pubbliche relazioni”. L’idea in cantiere è quella di consegnare la Striscia nelle mani del leader di Al-Fatah, Abu Mazen. Ma è difficile. Il rischio che la tregua salti da un momento all’altro è concreto.
I NUMERI DELLA GUERRA – Come sempre alla fine di ogni conflitto si stilano dei bilanci: morti, prigionieri, edifici distrutti. E i numeri dell’operazione israeliana “Margine Protettivo“, iniziata l’8 luglio, sono impressionanti:
– 29 giorni di combattimenti;
– 1.867 morti e 9.563 feriti nella Striscia di Gaza (informazioni delle autorità di Gaza)
– il 40% delle vittime, stando a fonti mediche, sono bambini (429), donne (243) e uomini con più di 60 anni (70)
– 64 militari israeliani caduti (bilancio esercito israeliano)
– 2 civili israeliani e un cittadino della Thailandia morti in Israele a causa del lancio di razzi e colpi di mortaio (informazioni autorità israeliane)
– 171 civili israeliani assistiti dal servizio sanitario di soccorso Magen David Adom
– 13 palestinesi uccisi in scontri con le forze israeliane in Cisgiordania (B’Tselem)
– 4.800 obiettivi colpiti da Israele nella Striscia di Gaza (informazioni esercito israeliano)
– 1.724 case completamente distrutte a Gaza e 8.800 parzialmente distrutte con decine di migliaia di sfollati (ministero dell’Informazione palestinese)
– 270.000 sfollati di Gaza accolti in 90 scuole gestite dalle Nazioni Unite
– 3.356 razzi lanciati contro Israele da Hamas, Jihad Islamica e altri gruppi armati (dati militari)
– 578 razzi intercettati dal sistema Iron Dome
– 130 razzi lanciati dalla Striscia di Gaza sono caduti all’interno dell’enclave palestinese (dati militari)
– il 90% degli 1,8 milioni di abitanti di Gaza sono senza elettricità dopo che è stata colpita l’unica centrale della Striscia.