Per i cinesi il mese di ottobre è uno dei mesi più importanti e attesi perché, proprio all’inizio del mese, si festeggia la nascita della Repubblica Popolare che, nel 1949 ad opera di Mao Tze Dong, fu proclamata davanti a 300 mila persone nella piazza di Tian’an Men. La festa nazionale richiama, soprattutto nella capitale Pechino, un numero sempre crescente di turisti. Le strade si intasano ancor di più e i treni stracarichi di viaggiatori perdurano per tutta la prima settimana di celebrazioni.
Ma, nonostante i numeri impressionanti di presenze durante la festa nazionale, l’impatto turistico cinese ha, e avrà sempre di più, i suoi effetti principalmente oltre i confini nazionali. Secondo un recente studio del China Tourism Academy, nel corso del 2014, saranno circa 116 milioni i turisti cinesi che viaggeranno oltre i propri confini nazionali spendendo circa 155 miliardi di dollari. Le stime sono nettamente in crescita, se si pensa che nel 2000 erano “solo” 10 milioni. Oggi, la percentuale di crescita anno su anno è, addirittura, del 20% rispetto al solo 2013. Questi numeri, se confrontati con il turismo in entrata, lasciano sbalorditi, difatti poco meno di 55 miliardi dollari sono i soldi invece spesi dai turisti in visita in Cina nel 2014. Il divario è notevole, più di 100 miliardi di dollari come delta e, questo dato, tenderà ad aumentare ulteriormente nel prossimo futuro.
Non è un mistero che la Cina, grazie al boom economico degli ultimi anni e ad una classe media in ascesa, invii ora più turisti all’estero di qualsiasi altro paese al mondo. Secondo le stime, mantenendo queste cifre, i turisti cinesi all’estero supereranno i 500 milioni all’anno entro i prossimi cinque anni. Ma quali sono le mete preferite dal turista cinese? Le destinazioni favorite, secondo i dati di ingresso, sono Australia, Corea del Sud e paesi del sud-est asiatico, ma, sempre di più, l’Europa e gli Stati Uniti attirano turisti dal paese del dragone.
Nel primo semestre di quest’anno, i cinesi hanno speso circa 70 miliardi dollari in viaggi all’estero, in crescita del 20,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Insieme alle tasse di soggiorno, gli hotel e i ristoranti, le maggiori spese all’estero comprendono, principalmente, acquisti di prodotti di fascia alta e alla moda come: orologi Rolex, scarpe Prada e borse Chanel. Non è una sorpresa quindi che i viaggiatori cinesi, all’estero, spendano quasi tre volte tanto rispetto ai turisti stranieri in visita in Cina.
Secondo l’ultimo rapporto McKinsey di giugno, ben un terzo di tutte le spese di viaggio dei turisti cinesi finisce nell’acquisto di prodotti di lusso o di alta gamma che vengono poi sfoggiati al rientro in patria. La spesa totale, secondo le stime di inizio anno della banca Morgan Stanley, potrebbe raggiungere i 194 miliardi di dollari già entro il 2015. E’ facile comprendere che, per i paesi che sapranno attirare questo fiume crescente di persone sarà, quindi, come trovare la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno. Una ragione in più, per paesi come l’Italia, per valorizzare le proprie bellezze e le proprie eccellenze nella moda, al fine di scalare rapidamente la classifica delle mete più desiderate dal turismo orientale.