Materia e Antimateria, i Passi Avanti dal CERN di Ginevra

Per spiegare le recenti scoperte portate alla luce dai team di ricerca operativi al CERN di Ginevra, in special modo quello della Syracuse University di New York guidato dal professor Sheldon Stone, occorre fare un passo indietro e chiarire verso cosa muove questo progetto. A monte del lavoro dei più grandi fisici teorici del pianeta sta una missione in realtà concettualmente molto semplice: risalire con la scienza agli attimi del Big Bang e quelli immediatamente successivi, studiare l’effettiva composizione dell’universo e indagare i movimenti intercorsi tra materia e cosiddetta materia oscura.

La possibilità concreta è cioè quella di riscrivere la storia come la conosciamo oggi operando altresì un grande balzo in avanti della scienza tutta. Attualmente nei laboratori svizzeri si lavora in gran parte sul famoso acceleratore di particelle LHC large hadron collider – inaugurato pochi anni fa ma già conduttore di successi. Ultimo in ordine di tempo quello dell’identificazione e osservazione del bosone di Higgs, una particella che secondo la teoria costituisce la massa di altre particelle elementari e dunque permea l’universo.

Gli scienziati ritengono che circa 14 miliardi di anni fa la componenti energetiche coagularono formando eguali quantità di materia e antimateria. Col raffreddamento ed espansione dell’universo, tuttavia, la composizione mutò radicalmente. L’antimateria scomparse successivamente al Big Bang lasciando dietro di sé materiale a sufficienza per creare tutto, dalle stelle e galassie alla vita sulla Terra. Qui la narrazione si interrompe e lascia spazio agli interrogativi. Gli stessi su cui lavorano, appunto, i ricercatori.

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