Nei pressi di Long Island (USA), molti residenti di Hampton Bays e Southampton si sono svegliati lo scorso lunedi, 14 novembre, con uno spettacolo raccapricciante: migliaia e migliaia di pesci morti galleggiavano nel canale Shinnecock, fiumiciattolo che attraversa i due centri cittadini.
Prima che le chiuse del canale fossero aperte per lasciare defluire l’acqua e i corpi ormai senza vita dei pesci, le carcasse erano talmente tante da ricoprire l’intera superficie dello Shinnecock.
Stando a quanto hanno spiegato gli esperti, sarebbe stata una combinazione di fattori a generare la massiccia moria della fauna acquatica. Christopher Gobler, direttore del corso di scienze marine presso la Stony Brook University, in un’intervista rilasciata al The East Hampton Star ha ipotizzato che a causare lo spostamento in massa dei pesci sia stato un predatore della riserva o pescatori locali. Mentre Sean O’Neill, studioso appartenente all’organizzazione no-profit Peconic Baykeeper, ha affermato che sia stata la superluna apparsa in cielo recentemente ad influenzare il comportamento dei pesci, così da raggrupparli lungo il canale nella notte tra domenica e lunedì.
Le dighe che limitano il canale sono state successivamente chiuse. Serrate le vie di fuga, il flusso dell’acqua si è fermato e migliaia di pesci sarebbero rimasti intrappolati, consumando tutto l’ossigeno disponibile. Senza ricambio d’acqua e senza la fotosintesi (che può svolgersi solo con la luce solare), i pesci sono soffocati. Spiegazione che sembra essere plausibile.
Sono stati comunque prelevati campioni di acqua per individuare possibili contaminazioni chimiche o fioritura algale. Non è quindi ancora stata definita la vera causa della moria.