La startup indiana Paytm è stata accusata dal gigante PayPal di aver copiato il suo logo.
Nella denuncia depositata presso l’Ufficio Indiano Brevetti e Marchi, l’azienda californiana ha accusato Paytm di utilizzare un logo che è “ingannevole e confondibile” con il proprio, sostenendo che la startup appartenente al cinese Alibaba Group ha “pedissequamente adottato la grafica di colore blu” caratterizzante da anni il logo del marchio PayPal.
si legge nella denuncia.
Né da Paytm né dai vertici di Alibaba sono state rilasciate dichiarazioni in risposta alle accuse.
PayPal utilizza il proprio marchio registrato dal 1999. Al logo di Paytm mancano invece pochi step per ottenere la registrazione. Il processo di registrazione di un marchio in India prevede infatti un periodo finale di quattro mesi durante i quali chiunque può sollevare obiezioni ed opporsi. Paytm aveva presentato i documenti per la registrazione del logo il 18 luglio. La denuncia di PayPal arriva il 18 novembre, ultimo giorno dei quattro mesi previsti dalla legge.
Molti vedono quindi la denuncia di PayPal come una mossa strategica: Paytm ha registrato un’incredibile crescita di utenze negli ultimi mesi, tanto da farlo diventare il principale concorrente di PayPal in India.
La demonetizzazione indiana avviata dal primo ministro Modi per evitare la contraffazione delle banconote da 500 e 1000 rupie ha favorito Paytm: solo nel periodo compreso tra l’8 e il 21 novembre, la startup ha registrato più di 5 milioni di nuove utenze. L’azienda oggi registra ben 7 milioni di transazioni al giorno, più di quante giornalmente vengono effettuate con le 24,5 milioni di carte di credito e le 661,8 milioni di carte di debito in circolazione in India.
L’Ufficio Brevetti e Marchi Indiano non ha ancora approvato la richiesta di registrazione del logo Paytm nè ha risposto alla denuncia fatta da Paypal. Dovremo aspettare ancora qualche giorno per sapere chi tra la grande società americana e la strartup indiana avrà avuto la meglio.