Anno nuovo, paniere nuovo. Agli inizi di febbraio l’Istat ha comunicato la nuova composizione del paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo e tra i 1441 prodotti che lo compongono, e che rappresentano le abitudini di spesa degli italiani, significativo è l’ingresso dei “mezzi di trasporto in condivisione” ovvero bike e car sharing, servizi sempre più diffusi nelle nostre città.
Favorire una mobilità che sia sostenibile è la ricetta per contrastare gli impatti negativi che ha sulla qualità della vita urbana l’aumento della congestione e della dominanza creata dal veicoli motorizzati: come l’inquinamento atmosferico e acustico, la perdita di spazi urbani vivibili dai cittadini, il crescente consumo energetico, l’incidentalità stradale, nonché una minore efficienza economica dovuta a traffico, inquinamento e incidenti.
Gli italiani sono consapevoli di questo? Forse sì, ma non tutti. Ci aiuta Euromobilty, associazione con l’obiettivo di promuovere nuove mobilità di trasporto “sempre più ecosostenibili, a vantaggio della qualità della vita dei cittadini e nel maggior rispetto possibile dell’ambiente“, che ha pubblicato l‘ottavo rapporto sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane.
Lo studio evidenzia che effettivamente, nel 2013, vi è stata una progressiva riduzione del tasso di motorizzazione e un aumento di veicoli a metano, GPL, ibridi e elettrici, che compongono l’8% del parco macchine nazionale. In linea con l’aggiornamento del paniere Istat poi, crescono del 37% gli utenti del bike sharing (+ 27% le biciclette a disposizione) e del 7,8% gli iscritti a servizi di car sharing anche se diminuiscono del 4,5% le auto a disposizione.
Il rapporto di Euromobility, per ogni città presa in considerazione (capoluoghi, province autonome e comuni con più di 100mila abitanti), analizza ogni aspetto caratteristico del trasporto sostenibile: la quantità di veicoli a basso impatto inquinante, la densità veicolare, la qualità dell’aria, l’offerta del trasporto pubblico, i metri quadri di zone a traffico limitato e di aree urbane pedonali, le corsie ciclabili, i parcheggi, gli indici di incidentalità e mortalità, la presenza e l’utilizzo effettivo di servizi di car e bike sharing.
Sulla base dei risultati ha stilato una classifica. Ecco le 10 città più virtuose italiane in ordine crescente.