In un futuro non molto lontano Cina e Russia saranno ancora più legate. E’ stato infatti firmato l’accordo per costruire la più lunga tratta ferroviaria ad alta velocità al mondo che collegherà le due capitali, Mosca e Pechino, e che taglierà drasticamente i tempi di percorrenza. Fino ad oggi, il miglior modo per fare la traversata era possibile con la Transiberiana in 6 giorni. Con questo nuovo progetto, si passerà ad un totale di 2 giorni di viaggio, a detta dei media cinesi.
Il giochino dovrebbe costare più di 230 miliardi di dollari per una percorrenza a rotaia di più di 7 mila chilometri. La nuova tratta supererebbe per più di tre volte la lunghezza di quella che attualmente è considerata la più lunga linea ad alta velocità al mondo. Stiamo parlando del collegamento della capitale cinese con la città di Guangzhou. Al di là dei numeri, chiaro è che questa nuova linea ferroviaria intensificherà gli stretti rapporti politici ed economici tra i due stati.
Le due parti hanno firmato l’accordo sulla linea ferroviaria la settimana scorsa, quando il premier cinese Li Keqiang ha fatto visita a Mosca. Durante l’incontro Pechino ha espresso l’interesse di far passare la linea per Kazan, importante zona di estrazione del petrolio.
Al momento, la Transiberiana collega invece Mosca con la città di Vladivostok, prima di dirigersi a sud verso la capitale mongola Ulan Bator. “Se tutto andrà per il meglio, la linea potrà esser finita in 5 anni”, dichiara Wang Mengshu, un esperto in tunnel sotterranei della Chinese Academy of Engineering.
L’innovazione tecnologica cinese è ormai cosa nota. E la Russia lo sa bene. La Cina a vanta il primato mondiale nei collegamenti su binari ad alta velocità all’interno del proprio paese. E in più ha già esportato le sue competenze all’estero, costruendo linee di collegamento in stati come Turchia e Venezuela.
Insomma, in un periodo in cui la Cina non ha nessunissima idea di arrestarsi e i rapporti e gli interessi con i russi si fanno sempre più collaudati, è lecito aspettarsi ora una contro mossa dagli Stati Uniti? Forse.