Olio di Palma. Di Cosa Stiamo Parlando?

Boicottare non ha senso. Quello che non è ancora chiaro, infatti, è che l'olio di palma - che lo si voglia o no - ha un enorme vantaggio: le sue rese produttive sono molto più elevate rispetto a quelle di altri oli. Le sue piantagioni, infatti, consentono di estrarre una quantità che - a parità di ettari coltivati - può essere fino a sei volte superiore a quella di un qualsiasi altro olio. "L'olio di palma è un olio vegetale ad altissimo rendimento" spiega Katie McCoy di CDP (Carbon Disclosure Project, iniziativa lanciata dal Rockefeller Philantrophy Advisor per studiare strategie aziendali volte a sfidare il cambiamento climatico) "Questo significa che qualsiasi cosa lo sostituirà, richiederà un uso di terra molto più elevato, il che non risolve il problema della deforestazione". Molto meglio, perciò, indirizzare verso un consumo consapevole, certificato e ecosostenibile. Dall'altra parte, però, anche le aziende che lo adoperano nella produzione di beni finali, devono fare la propria parte: garantire trasparenza, permettendo agli acquirenti di risalire alla filiera. È qui la chiave di volta. "È fondamentale che le aziende possano tracciare l'olio di palma che stanno utilizzando, sino alla piantagione. E che quella piantagione rispetti forti, precisi standard" ha detto Annisa Ramawati, braccio di Greenpeace Indonesia.

PalmOilPlantation

Il problema è proprio questo: che, fino a recentissimi tempi, nessuno ha mai rispettato linee guida e regole: le piantagioni di palme si sono diffuse a macchia d'olio e, di contro, migliaia di centinaia di ettari di foreste sono stati distrutti per far posto a queste coltivazioni. Si stima che in poco più di vent'anni (dal 1985 al 2008), siano 12.5 i milioni di ettari di foreste tropicali andati perduti, con conseguenze disastrose.