Nonostante ciò, secondo Austen Ivereigh, scrittore cattolico britannico e specialista dell'America Latina, difficilmente si ripresenteranno nel prossimo futuro le condizioni per l'emergenza di una figura sul modello "d'Escoto" - ossia un prete che integra alle proprie funzioni sacerdotali un ruolo attivo nella politica rivoluzionaria. Ancora meno probabile sembra la possibilità che tale figura possa in qualche modo essere rappresentata dall'attuale pontefice. Ivereigh, la cui biografia di Papa Francesco è attesa per il prossimo Novembre, sottolinea come sia lo stesso Francesco, autore di uno dei testi chiave tra quelli emessi dalla conferenza di Aparecida del 2007, il responsabile dello sviluppo di una versione rivisitata della Teologia di Liberazione, che rifugge il determinismo economico caratteristico del pensiero Marxista, e tende ad idealizzare "il popolo" - inteso come la maggioranza povera - come quella parte del genere umano da proteggere contro l'oppressione del Nord capitalista.
Idee forti, che segnano un profondo distacco da quella che era stata la politica della Chiesa negli anni '80, ma sostanzialmente lontane dai connotati rivoluzionari caratteristici della dottrina marxista. In questo senso la "reintegrazione nel ministero sacerdotale" di Padre Miguel d’Escoto Brockmann non è da considerarsi un avvallamento della posizione politica personale del chierico nicaraguense, ne l'appoggio ad una nuova Teologia della Liberazione. E' stato piuttosto, citando le dichiarazioni del pontefice, "un segno di umanità" per un uomo anziano che si diceva desideroso di celebrare un'ultima messa prima di morire. Un gesto misericordioso, "da non interpretare politicamente."