Psicosi da Ebola, le 3 Teorie Complottistiche del Momento

La prima, supportata da un articolo di Joachim Hagopian, uscito recentemente sul GlobalResearch, abbozza l’idea che l’ebola sia un’arma biologica creata dagli Stati Uniti. Il governo americano, infatti, avrebbe un programma segreto di armi biologiche e utilizzerebbe l’Africa come terreno di prova per testare l’efficacia dei virus e delle cure nell’eventualità di una futura guerra. “Chi ha questo virus può scegliere chi salvare e chi no” afferma Tom Chatham su Project Chesapeake, alludendo all’avvento incombente di una guerra biologica mondiale.

Al secondo posto, un classico. L’ebola non sarebbe altro che l’ennesima epidemia creata ad hoc per arricchire le case farmaceutiche. Tuttavia, in questo caso si partirebbe da presupposti quantomeno veritieri: le aziende farmaceutiche vendono solitamente cure e medicinali a costi altissimi e lottano aspramente per riuscire a mantenere il più a lungo possibile i diritti sui loro brevetti, prima della diffusione delle versioni generiche dei propri farmaci. Ad ogni modo, l’assurdità delle conclusioni lascia sfumare tutti i buoni propositi iniziali: gli Stati Uniti sarebbero chiamati a scegliere quale tra le tante case farmaceutiche arricchire. Qualora tutto questo favoritismo economico non vi convincesse, l’alternativa proposta è l’idea che le stesse aziende stiano cercando di sopprimere le cure meno costose per aumentare il proprio fatturato.

La terza, e ultima, teoria è invece tanto curiosa quanto inedita. L’ebola sarebbe il frutto di una volontà esplicitamente dichiarata da Obama, per proseguire la sua campagna anti-americana e la sua lotta contro i bianchi. A sostenere questa teoria sono gli attivisti conservatori Phyllis Schlafly e Larry Klayman, i due cultori della questione che qualche tempo fa identificarono nei bambini immigrati centroamericani il veicolo principale della diffusione della malattia e che sostengono fermamente da anni che Barack Obama sia in realtà un musulmano nato in Africa e che, in quanto tale, miri alla distruzione del Paese.

E’ innegabile che i complottisti siano i primi soggetti colpiti dall’incurabile psicosi da ebola, manifestando in maniera del tutto naturale quei vaneggiamenti tipici privi di alcun attacco febbrile. Ma se volessimo filosoficamente elogiare la follia nella sua assurdità, il dovere di cronaca ci imporrebbe comunque una precisazione: investigando le carte della setta giapponese Aum Shinrikyo, è emerso che nel 1992 il leader Shoko Asahara inviò 40 membri in Zaire, che, fingendo di fornire un supporto medico alle vittime e agli infetti, tentarono di acquisire un campione del virus da riutilizzare come arma terroristica.