Era il 9 agosto scorso quando a Ferguson, un sobborgo di St. Louis, in Missouri, Michael Brown, un diciottenne afroamericano, è stato ucciso da sei colpi di pistola esplosi dall’agente di polizia Darren Wilson. L’omicidio del giovane è avvenuto ai margini di un inseguimento dovuto alla ricerca di due rapinatori da parte della polizia locale. Michael, esanime a terra, verrà poi riconosciuto disarmato e, grazie alla testimonianza del negoziante derubato, estraneo ai fatti. Un atto gravissimo che è stato la causa ultima di un’ondata di proteste, manifestazioni e disordini che hanno coinvolto l’intero Paese, obbligando le forze dell’ordine ad alzare il livello d’allerta e indire lo stato di emergenza. Atti di vandalismo ed espressioni di disagio sociale che sono continuate anche il 17 novembre scorso, quando il Grand Jury ha stabilito che l’agente Wilson non sarà incriminato per l’omicidio per un’insufficienza di prove.
NON ERA LA PRIMA VOLTA – Quello di Michael Brown non è stato un caso isolato. Negli ultimi anni, attorno alla popolazione afroamericana, si è sviluppato un crescente livello di sospetto, che ha fatto crollare ogni certezza sull’uguaglianza razziale persino negli Stati Uniti, un Paese che da sempre fa del Melting Pot la sua identità. Tanti ragazzi di colore, come Michael, hanno perso la vita per mano delle forze dell’ordine, in circostanze poco chiare. John Crowford, un ragazzo di 22 anni, è stato fermato e ucciso dalla polizia in un centro commerciale dell’Ohio, dopo aver comprato una pistola giocattolo. Jonathan Ferrel, 24 anni, è stato raggiunto da 10 colpi di arma da fuoco mentre cercava aiuto in seguito ad un incidente. Kendrec McDade, 19 anni, è deceduto dopo essere stato ferito a morte da un agente di polizia che pensava fosse armato. Trayvon Martin, 17 anni, è stato ucciso perché ritenuto sospetto. Oscar Green, 22 anni, è stato ammazzato la notte di Capodanno 2009 da un agente di polizia che, in seguito, ha ammesso di aver sbagliato a tirare fuori la pistola, confondendola con il teaser. Sean Bell, 23 anni, è morto a seguito dei 50 colpi sparati da un agente mentre si allontanava dalla festa di addio al celibato di un amico. Amadou Diallo, 23 anni, è stato ucciso perché scambiato per un’altra persona, a pochi giorni dalla realizzazione del suo grande sogno: immatricolarsi all’università.