Nonostante la mezza tregua raggiunta tra il presidente russo Putin e il suo omologo ucraino Poroshenko, la situazione in Ucraina rimane tesa. La Nato e l’Ue non si fidano del passo indietro di Mosca che ieri ha illustrato le sue condizioni per un cessate il fuoco: ritiro delle truppe governative dal sud-est, stop alle azioni militari dei ribelli, scambio di prigionieri e controllo internazionale del cessate fuoco. Stati Uniti ed Europa sanno bene che Putin non si ritirerà se prima non avrà ottenuto ciò che vuole: il pieno controllo, indiretto, delle regioni del Donbass. Soluzione che Kiev non intende accettare. Tanto che si sta studiando l’ipotesi della costruzione di un “muro” per costruire una vera frontiera con la Russia.
Dal canto suo l’Ue ipotizza deterrenti “politici” come ad esempio boicottare i mondiali di calcio in calendario nel 2018 in Russia. Evento a cui Putin tiene molto. Secondo il Financial Times l’ipotesi è allo studio in seno all’Unione europea e piace a vicini di Mosca come Estonia e Lituania. Secondo l’Ft, l’ipotesi (che non fa parte della lista di nuove sanzioni che i 28 sono pronti a varare entro la settimana), è emersa martedì in occasione di una riunione dei rappresentanti permanenti presso l’Ue. “Per la prima volta dall’inizio della crisi ucraina nove mesi fa – scrive il quotidiano della City – i diplomatici dell’Ue la stanno seriamente prendendo in considerazione”. Tra le opzioni sul tavolo ieri dei 28, circolava infatti l’ipotesi di sospendere la Russia da “eventi internazionale culturali, economici o sportivi di primo piano”, tra cui le gare di formula uno, le coppe europee di calcio o anche il prossimo mondiale del 2018. Non sarebbe la prima volta che un evento sportivo viene boicottato con intenti “politici”. Dopo l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica, nel 1979, i paesi occidentali, spinti dagli Stati Uniti, boicottarono le olimpiadi del 1980, che si svolsero a Mosca. Quattro anni dopo l’Urss e i paesi del blocco di Varsavia boicottarono a loro volta le olimpiadi del 1984, quelle di Los Angeles.