Come Adam Smith Può Cambiarti La Vita, Un’Inaspettata Guida Alla Felicità

Adam Smith scriveva con il maestoso e talvolta ridondante stile del proprio tempo, un fattore che non solo lo ha reso pressoché inaccessibile alle masse dei lettori contemporanei, ma ha reso la rielaborazione di Roberts alquanto complessa. Svariate sono comunque le lezioni - sulla tecnologia, l'amicizia, e l'ambizione - che, nonostante le evidenti difficolta, l'economista di Stanford è riuscito a distillare dall'opera del pensatore scozzese, molte delle quali rimangono importanti oggi come lo erano nel 1759: L'invidia è dannosa; il nostro amore per i più recenti prodotti di consumo, spesso indipendente dalla loro utilità, ci conduce a spese inutili; è molto meglio essere saggi e virtuosi che ricchi e potenti.

"Mi sento male per Smith, - ha riferito l'autore del libro in un'intervista per TIME - Nel 1776 pubblica 'La Ricchezza delle Nazioni', che lo renderà famoso per sempre. Una buona notizia. Quella cattiva è che si sono tutti dimenticati dell'altro suo libro, La 'Teoria dei Sentimenti Morali', che uscì nel 1759. Peggio ancora, la gente viene a credere che Adam Smith pensi che l'avidità sia buona - una caricatura della sua reale opinione. Nella 'Teoria dei Sentimenti Morali', Smith sostiene infatti che la ricerca della ricchezza, della fama e del potere è gioco sciocco, che corrode la serenità e lascia infelici". "Quello che credo volesse dirci è che diventare ricchi è cosa buona e giusta - conclude Roberts - basta che non diventi l'obiettivo di un individuo".