L’esempio più lampante è il recente accordo fra GSK e Novartis che prevede uno scambio strategico di asset per consolidare, da un lato, il dipartimento vaccinazioni di GSK, e dall’altro, la posizione di forza di Novartis nel campo dei farmaci per il cancro. Ma oltre al cosiddetto “asset-swapping”, una strada da percorrere per consolidare i propri punti di forza è senza dubbio quella di acquisire piccole aziende innovative con idee promettenti, di gran lunga migliori nella ricerca ma con poca esperienza con le istituzioni e il mercato. Ed è esattamente quello che è accaduto il giugno scorso, quando Merck ha annunciato di voler acquisire l’azienda di biotecnologie Idenix per 3.9 milioni di dollari allo scopo di arricchire la propria ricerca in materia di trattamenti anti-epatite.
Tuttavia, non tutti i recenti deal sono stati guidati dall’amore per la salute dell’umanità. Molte operazioni, infatti, sono state messe in piedi esclusivamente per pagare meno tasse. È questo lo scopo che ha animato molti colossi americani che, prima delle nuove stringenti norme varate dall'amministrazione Obama, acquisivano piccole aziende con sede in paesi come l’Irlanda al fine di prendere una residenza fiscale più conveniente. (c.d Irish Inversion)