Il “Made in Cina” in Africa, la Lunga Rincorsa al Margine della Globalizzazione

Nell’ultimo decennio abbiamo imparato a legare il termine delocalizzazione ai Paesi asiatici, in particolare con la Cina. Il Made in China era la rappresentazione fisica di come le logiche della globalizzazione abbiano cambiato i processi di produzione manifatturiera, con le grandi multinazionali che attratte dal minor costo del lavoro, per usare un eufemismo, spostavano nelle aziende del gigante orientale la produzione di componenti o di prodotti finiti. Ma con la crescita esponenziale dell’economia cinese e la conseguente crescita della classe media cinese, queste aziende non possono più garantire gli stessi margini del passato e quindi a loro volta si stanno spostando altrove. Dove? Nel continente simbolo del “terzo mondo”: l’Africa.

Crescita dei salari cinesi

Questa rincorsa ai maggiori margini e ai salari più bassi delle aziende cinesi è un fenomeno relativamente recente. Come detto la continua crescita economica ha portato il Governo di Pechino a promettere adeguamenti dei salari verso l’alto, anche in seguito a violente manifestazioni e scioperi dei lavoratori. Nel 2013 infatti il ministero del Lavoro cinese ha disposto un adeguamento al rialzo dei salari minimi in 23 province e in diverse aree e città industriali del Paese. Dal gennaio 2013, le aziende operanti in queste zone hanno dovuto aumentare gli stipendi base di percentuali comprese tra il 10 e il 15 per cento. Questi aumenti salariali, introdotti dal Governo cinese nel 2008, hanno un duplice scopo:

  • riequilibrare i livelli di reddito all’interno del Paese, che presentano enormi differenze tra le zone metropolitane e le aree agricole;
  • stimolare i consumi privati anche nelle aree più povere, in quanto l’economia cinese basata fino a poco tempo fa esclusivamente sugli investimenti, deve riequilibrarsi verso il lato dei consumi interni per garantire la crescita economica del Dragone;

Per raggiungere questi due obbiettivi Pechino ha imposto alle province e le grandi metropoli industriali un adeguamento dei loro salari minimi almeno una volta ogni due anni. Questi aumenti salariali naturalmente hanno avuto un peso maggiore sulle produzioni a basso valore aggiunto dove i margini sono dovuti proprio grazie all’impiego di un esercito di lavoratori sottopagati.

Salari manifattura Cinese Fonte: Tradingeconomics.com

Salari manifattura Cinese

Fonte: Tradingeconomics.com