La Spesa Europea in Ricerca e Sviluppo Durante La Crisi

Debito elevato e bassa crescita. Questo è il cocktail amaro che l’Unione Europea ha dovuto somministrare in seguito agli effetti scaturiti dalla crisi mondiale, attraverso incisivi programmi di consolidamento fiscale. Tagli quindi, ma in quali settori? Ecco uno studio di ricerca di Bruegel, think thank economico europeo con sede a Bruxelles, che analizza come sia cambiata la spesa pubblica in Ricerca e Innovazione durante gli anni della crisi.

Ci sono aree come l’educazione, le infrastrutture, la ricerca e lo sviluppo che dovrebbero essere tutelate anche in periodi di tagli dei costi. In tal senso, come hanno concretamente agito i paesi dell’Unione Europea negli anni dell’austerity? Secondo i dati Eurostat tra il 2007 e il 2012, gli stati di EU27 hanno seguito direzioni opposte. Si è visto infatti accentuarsi il gap tra gli stati membri per quanto riguarda la spesa in ricerca e innovazione.

All’inizio della crisi, in tutta l’Unione Europea la spesa pubblica in ricerca e sviluppo è aumentata grazie a pacchetti di stimolo lanciati da molti paesi membri. Dal 2009 in poi inizia la decrescita. Se la percentuale di spesa in R&D rispetto alla spesa totale nel 2007 era dell’1,5%, nel 2012 diminuisce leggermente, attestandosi al 1,4%. Nel complesso quindi l’Unione non sembra aver sacrificato drasticamente il budget in ricerca e sviluppo.