L’obiettivo dichiarato è di ridurre la dipendenza dal petrolio e per molte città europee la sfida è di avere sempre più, nelle proprie strade, mezzi di locomozione a basso impatto ambientale. Attraverso incentivi economici e politiche mirate, alcuni paesi del nord Europa soprattutto, sembrano aver già raggiunto questo ambizioso obiettivo. Ma è tutto così semplice ?
Proprio in questi giorni i politici di uno dei più ricchi paesi del Nord Europa, la Norvegia – un grande paese produttore di petrolio – sono sempre più sotto pressione pubblica perché chiamati a ridurre i vantaggi e le agevolazioni fiscali dopo il boom delle vendite di auto elettriche. Ebbene sì, le auto elettriche sono diventate un problema, soprattutto nella capitale Oslo, dove queste intasano le corsie riservate agli autobus – a buon diritto, visto che gli è permesso – creando ritardi e numerosi disagi al trasporto pubblico. Queste vetture sono anche esenti da pedaggi urbani o tasse relative ai parcheggi pubblici, dove però, possono ricaricare le batterie gratuitamente. Ma soprattutto, sono esenti da imposte sull’acquisto, molto elevata nella regione scandinava, e dall’IVA.
La Norvegia ha introdotto, anni addietro, incentivi molto generosi per l’acquisto di auto elettriche, per tagliare le emissioni di gas-serra dovute al traffico, che rappresenta ad oggi il 10% delle emissioni totali della nazione nordica. Questa politica di incentivazione è stata un tale successo che, attualmente, 32.000 auto elettriche sono su strada. Questo ha portato alla Norvegia un piccolo record, difatti in un paese con una popolazione di 5.1 milioni di abitanti, questo è di gran lunga il più alto tasso di auto elettriche pro-capite al mondo.