Potere dei Mass Media, Misurarlo Attraverso l’Influenza Politica

L’industria dei media e dei mezzi di comunicazione, oltre ad un profondo processo di riorganizzazione settoriale, sta attraversando anche un’evidente fase di consolidamento – una dinamica, già evidenziata dai recenti studi di Matthew Gentzkow sull’auto-segregazione ideologica negli usufruitori di prodotti informativi, attribuibile – per dirla da economisti – sia al lato della domanda, sia al lato dell’offerta. Attenendoci ai risultati raggiunti dall’economista americano, valsigli solo qualche mese fa la Medaglia Clark, se da una parte sono gli stessi lettori ad affidare il proprio “fabbisogno informativo” ad un numero ristretto di fonti, perché queste tendono a fornire notizie politicamente meno distorte, dall’altra sembra essere la natura stessa del settore, caratterizzata dalla presenza di alti costi fissi, a promuovere una struttura del mercato altamente concentrata.

I recenti accadimenti che hanno scosso il panorama editoriale statunitense – dalla proposta di fusione tra i colossi Comcast e Time Warner Cable, all’offerta d’acquisto lanciata dalla Century Fox di Rupert Murdoch per Time Warner – non fanno altro che confermare questa preoccupante tendenza, rilanciando il pubblico dibattito sui potenziali pericoli di un’eccessiva concentrazione dei media per il pluralismo dell’informazione.

Infatti, diversamente da quanto accade per la produzione dei comuni beni di consumo – ad esempio il pane – dove l’accentramento dell’attività economica in mano a poche e grandi imprese può condurre ad un minore surplus del consumatore, attraverso un innalzamento dei prezzi ed una riduzione delle quantità elaborate, la concentrazione nel mercato dei media, proprio perché la produzione di informazioni risulta centrale nei processi democratici, porta con se rischi addizionali. Rischi che non sono meramente una possibilità teorica, ma una svilente realtà dei nostri giorni. Ad esempio, nel 2007 DellaVigna e Kaplan (1) hanno dimostrato come l’entrata del canale conservatore Fox News nel mercato US della televisione via cavo avesse avuto un significativo impatto sulla quota di voti ricevuti dal Partito Repubblicano nelle lezioni presidenziali tenutesi tra il 1996 ed il 2000, influenzandone un aumento dall’0,4 allo 0,7 percento, a seconda delle città.