Recensioni Film, Come L’Economia Può Aiutarci A Giudicarne L’Affidabilità

Cinque sono le massime portanti, secondo l’antologia del New Yorker Film Review “Nobody’s Perfect” dell’eclettico Anthony Lane (ritratto in foto), a cui ogni potenziale critico cinematografico dovrebbe attenersi: cercare di vedere il film in compagnia di “esseri umani ordinari”; se non è possibile recensirlo il giorno stesso della sua uscita nelle sale, allora attendere i prossimi 50 anni; tenere il passo con i documentari sui transessuali svedesi; fare attenzione ad andare al cinema in una giornata di sole e non leggere mai il materiale pubblicitario allegato alla pellicola.

Con l’ultima regola – forse l’unica ad avere un senso tra quelle sopra riportate – il critico del New Yorker intende le note, dal carattere notoriamente lusinghiero, che vengono ogni volta consegnate durante le proiezioni organizzate per la stampa. Materiale questo che, assieme alle aspettative del pubblico, tende inevitabilmente a distorcere il carattere delle recensioni. Poniamo il caso che il critico in questione abbia un parere molto negativo sul film appena visionato. Qualora questo abbia ragione di pensare che, invece, piacerà al pubblico (caso emblematico di tale dinamica è il film Inception), sarà indotto a credere di aver dato un giudizio troppo affrettato, che magari gli altri spettatori hanno colto una sfumatura sfuggitagli, e finirà per scrivere una buona recensione.

Anthony+Lane