Ttip, le Regole della Finanza Dividono Usa e Ue

La nascita della Zona di libero scambio transatlantica, nota anche con l’acronimo inglese Ttip, Transatlantic Trade and Investment Partnership, sta conquistando la scena del dibattito politico-economico europeo. Ma nei negoziati che stanno andando avanti da più di un anno, la cui segretezza è fonte di accese polemiche, qualcosa si sta incrinando.

Difficile accordo sulle regolamentazioni finanziarie

Uno dei punti cardine del trattato è lo snodo della regolamentazione del mercato finanziario. Nelle ultime settimane su questo argomento si è assistito ad un muro contro muro tra l’amministrazione Obama e la Commissione europea. Quest’ultima, appoggiata dai settori finanziari europei e statunitensi, ha spinto con insistenza per l’inserimento nel trattato di una cooperazione nella regolamentazione dei due mercati finanziari già molto integrati tra loro. La Securities Industry and Financial Markets Association, l’organismo di settore statunitense che rappresenta le più grandi banche del Paese e gli investitori istituzionali, e l’Associazione per i mercati finanziari in Europa, hanno commentato in una dichiarazione congiunta come sia indispensabile che una regolamentazione coordinata dei servizi finanziari sia inclusa nel Ttip.

L’amministrazione Obama da par suo,  per il momento ha escluso quest’opzione, motivandola, a detta dei funzionari statunitensi, non solo come una complicazione dei regolamenti già esistenti, ma soprattutto temendo un indebolimento della riforma finanziaria, in particolare il Dodd-Frank Act, messa in atto a seguito alla crisi dei mutui sub-prime.