Il Paradosso del Dragone: I Cinesi Amano il Capitalismo, ma Odiano Le Disuguaglianze

La Cina non è solamente il luogo in cui è stato ufficialmente celebrato il divorzio tra democrazia e mercato – da cui ha avuto origine un nuovo modello, il “capitalismo autoritario” – o dove la volontà governativa di celebrare l’identità comunista della nazione si risolve nella nascita di un nuovo business miliardario – si veda “il turismo rosso. Il vero “paradosso del dragone” si rivela una volta considerato il modo in cui tali contraddizioni si manifestano nella collettività, in particolare negli atteggiamenti adottati dal popolo cinese nei confronti del proprio modello di crescita.

A fornirci dei dati interessanti a riguardo è stavolta Katie Simmons, senior researcher del Pew Research Center, una think thank indipendente con sede a Washington. Quel che emerge dal Global Attitudes Survey 2014 è un duplice risultato: Da un lato, una visione cinese complessivamente idilliaca del capitalismo, dall’altro una crescente preoccupazione circa gli elevati livelli di disuguaglianza che questo inevitabilmente comporta.

Posti di fronti all’affermazione “la maggior parte delle persone stanno meglio in un’economia di libero mercato, anche se alcuni sono poveri ed altri ricchi”, circa tre quarti dei cinesi intervistati (76 percento) si sono schierati a difesa del modello capitalista – il più alto consenso fatto registrare dal sondaggio se confrontato alla Germania (73 percento), gli Stati Uniti (70 percento) e la mediana globale tra i paesi rimanenti (64 percento).

Figura 1. Consenso e dissenso con l’affermazione “la maggior parte delle persone stanno meglio in un’economia di libero mercato, anche se alcuni sono poveri ed altri ricchi”

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