La Banca Centrale russa sembra oramai convinta nel prendere la decisione di lasciare che il tasso di cambio del rublo fluttui liberamente – un tentativo estremo per ridurre la pressione speculativa che la valuta russa continua a sperimentare attraverso pesanti vendite. L’istituto ha, infatti, reso noto ieri che limiterà i suoi interventi quotidiani sulla moneta a $350 milioni – ben al di sotto gli importi delle recenti manovre, dove tali operazioni alle volte eccedevano i $2 miliardi – lasciando così che si deprezzi ulteriormente dietro le pressioni di vendita.
Quest’oggi la valuta russa ha raggiunto un nuovo minimo, toccando i 44,98 per dollaro, confermando così quel trend annuale che ha visto il rublo perdere oltre il 25 percento del proprio valore contro il dollaro – il risultato combinato delle sanzioni europee per la crisi ucraina, un’economia stagnante e, più recentemente, la caduta del prezzi del petrolio, la principale componente dell’export russo (vedi Grafico 1).
Grafico 1. Tasso di cambio RUB/USD
Grafico tratto da Xe.com