Tatuaggi Sul Posto di Lavoro: Un Pregiudizio Sociale, Non Individuale

In primo luogo, "la presenza di tatuaggi può abbassare le probabilità di ottenere un lavoro, ma non necessariamente perché il reclutatore è prevenuto". La maggior parte dei selezionatori intervistati da Timming ha dichiarato di essere personalmente favorevole ai tatuaggi, ma si rifiutano comunque di assumere chiunque ami la body art "a causa delle aspettative dei clienti" - rendendo tale discriminazione "un problema di pregiudizio sociale, e non individuale". Vi sono, tuttavia, alcuni settori in cui i tatuaggi possono addirittura divenire una caratteristica desiderabile in un colloquio di lavoro, soprattutto quando i giovani sono il target demografico. "Per esempio - prosegue Timming - un manager delle risorse umane di una prigione ha notato che i tatuaggi sulle guardie possono essere 'qualcosa di cui parlare' e rendere più semplici i rapporti con i detenuti."

In secondo luogo, la visibilità del tatuaggio - così come la possibilità di nasconderlo in alcune occasioni - ed il genere di immagine ritratta risultano essere fattori fondamentali. "Il tasso di accettazione dei tatuaggi - ha riferito l'autore - è al massimo con simboli innocui come fiori o farfalle. Anche gli stemmi militari sono percepiti come un emblema d'onore". Esempi di tatuaggi di cattivo gusto forniti dagli intervistati includono "ragnatele sul collo; tatuaggi a contenuto sessuale, o che hanno a che fare con la morte; e qualsiasi immagine con connotati razziali o in riferimento alla droga."